Si può affermare con certezza che il fabbricato in cui sorge il bed and breakfast "Contrada dei Giardini", sito nell’attuale Via Amedeo Rossi angolo Via Dronero è risalente al XVII secolo perchè già presente nel Theatrum del 1682.
Il fabbricato è una costruzione di pietre e mattoni con orizzontamenti e soffitti a cassettoni lignei nei piani terreni ed anche ai piani sovrastanti, volte in cannicci affrescati nei piani superiori.
Durante il corso dei lavori di ristrutturazione del palazzo è sopravvenuta l’antica insegna posta all’angolo con la via Dronero. Tale accoglie la scritta, quasi del tutto perduta, di “giard..” e “isola”. Quindi solamente grazie a ricerche d’archivio al Centro di Documentazione Territoriale del Comune di Cuneo si è potuto risalire al nome della contrada che è “Contrada dei Giardini” .
L’ attribuzione è certa perché si è trovato un documento in cui nel 1876 un certo Dona Giuseppe calzolaio chiede alla Commissione d’Ornato del Comune di Cuneo di poter realizzare, al piano terra del fabbricato in cui esercita la sua attività, due vetrine. Nella risposta di diniego si specifica che è già presente un avancorpo che “chiude oltre la metà” della piazzetta antistante alla Chiesa dell’Annunziata. Tale domanda è identificata con il nome della via che è appunto “Contrada dei Giardini” e dell’isola “XXIX”. Le isole, sono le aree in cui era divisa allora la città, è la definizione dell’attuale isolato cioè i fabbricati posti all’interno di quattro vie che li delimitano.
Ogni "isola" aveva una propria specificità in tema di commercio: verso la parte alta della città erano concentrati i calzolai.
La Contrada dei Giardini iniziava dall’attuale Via Fratelli Vaschetto e proseguiva verso l’attuale via Seminario, luogo in cui erano localizzati degli eleganti Giardini presenti già nella Pianta della Città di Cuneo del 1744, prima dell’abbattimento delle mura ordinate da Napoleone all’inizio dell’800.
Altro elemento interessante è la presenza di iniziali sul cancello in ferro battuto dell’ingresso principale che potrebbero costituire una buona verifica per la ricerca dell’appartenenza del “palazzo” ad una famiglia nobile del tempo.
Tali iniziali sono una E ed una A Sempre dalla lettera del Dona si identifica il nominativo di Palazzo di San Giorgio appartenente alla contessa Luisa Ambrosio di San Giorgio moglie di Ambrogio Edoardo. Le iniziali potrebbero quindi appartenere a quest’ultimo, di casata meno importante della contessa Luisa, ma suo sposo. Questa è un’ipotesi in quanto sono necessari ulteriori approfondimenti e ricerche storiche per averne la conferma.
Si ringrazia l'Architetto Laura Menardi e il Geometra Ivan Spiridione di Cuneo per le ricerche storiche effettuate.